Cgil, Cisl e Uil di Chieti esprimono profonda apprensione per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La vita e la sicurezza di milioni di persone sono concretamente messe a rischio da questa guerra che sta già causando morti e feriti.
Manifestiamo forte preoccupazione per gli scenari futuri e per gli esiti di uno scontro bellico che sono sempre imprevedibili e nefasti.
Oltre ai risvolti negativi in termini sociali e umani cresce l’incertezza sui mercati finanziari.
La nostra Provincia che ha già subito pesanti ripercussioni a causa della pandemia Covid-19, potrebbe avere altrettante ingenti ricadute negative in termini economici avendo con la Russia intensi rapporti commerciali e di esportazione, oltre all’inevitabile ripercussione sul fronte dell’aumento del costo energetico che avrebbe come effetto una ulteriore ripercussione sul versante occupazionale.
Ribadiamo la necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace. Il Governo
Italiano e l’Unione Europea devono ribadire il rifiuto
di ogni tipo di intervento militare, promuovendo un clima di
distensione e cooperazione.
In queste ore stiamo seguendo con particolare attenzione il susseguirsi degli eventi e all’angoscia e al dolore dei popoli coinvolti in questa terribile situazione rispondiamo mobilitandoci con tutte le associazioni e le forze democratiche per dire no alla guerra e a ogni forma di conflitto armato.
Cgil, Cisl e Uil di Chieti stanno lavorando insieme alle associazioni territoriali ad un presidio sabato mattina 26 Febbraio alle ore 9,30 presso la Prefettura di Chieti chiedendo la partecipazione nel rispetto delle norme Covid- 19.